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Velleda nella giornata aveva avuto un altro accesso di febbre violentissima e Roberto aveva creduto di perderla. Ma il professore Angelini, il quale
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! - diceva fra sé con rabbia feroce. La cena era durata fino a tardi in casa Moltedo e Roberto erasi coricato dopo la mezzanotte, ma la impazienza di
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il Varvaro, Franco e i guardini erano a Trapani, alle Assise, come testimoni. Roberto solo rimaneva per vegliare a tutto, ma la sua presenza bastava
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Tre sere prima delle elezioni generali, mentre il sin' daco si preparava a presiedere il banchetto offerto dagli elettori a Roberto Frangipani; si
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Con un'ineffabile espressione di contento sulla faccia dolcemente commossa, Roberto si avvicinava a Castelvetrano. Il treno, dopo Castellamare
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Roberto era uomo di poche parole e non si dette la pena di annunciargli la malattia della signora, così Franco la ignorava e fu sorpreso di vedere che
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Appena Roberto ebbe letto il telegramma di Velleda, non provò altro che un desiderio ardente: quello di partire; di mettersi a difesa della sua
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deputato provinciale i nelle altre stavano gli elettori di Roberto, i quali andavano a offrirgli il mandato; nell'ultima, una specie di carro, era la
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, recitava sottovoce Avemmarie affichè la Madonna infondesse calma nei partigiani di Roberto. La buona vecchietta aveva udito circolar voci non belle
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molte gioie che le rendevano cara la vita. Dopo il ritorno di Roberto, questi aveva cercato d'iniziare Franco al lavoro e lo aveva messo al corrente dei
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libero non per l'orazione pronunziata dall'avvocato Orlando in sua difesa, ma per la convinzione della innocenza dell'imputato; espressa da Roberto con
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scacciandone ogni altro sentimento. Anche a Franco avvenne lo stesso. Il suo odio per Roberto si era formato giorno per giorno, ora da uno sguardo
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, aprendo il Giornale di Sicilia giunto con la posta della mattina, lo pose a colazione sotto gli occhi di Roberto. - Vede; - gli disse. - Ora bisogna
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La lotta elettorale ferveva a Castelvetrano. Dopo l'offerta del mandato a Roberto, l'Orlando aveva chiamato a raccolta tutti i suoi elettori, grandi
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VELLEDA BIANCHI A ROBERTO FRANGIPANI ROMA. Mio buon signore Dal mio telegramma e dalla lettera di Maria, saprà già che suo fratello, dopo una
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Il Lo Carmine quella mattina non mandò la Trinacria a Velleda, gliela portò da sé appena vide Roberto uscire dal cancello della villa. Balbettava, il
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alla Camera Roberto Frangipani." Il Marvuglia aveva seguito con l'occhio la mano dell'avvocato mentre tracciava quei cartellini e il suo volto indicava
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spreco di carta, poiché la carta ha sempre un valore agli occhi della gente delle piccole città. Roberto giungendo a Castelvetrano la trovò già tutta
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. Il signor Roberto mi ha scritto di non lasciar uscire di casa Maria con nessun altri che con me, ed io mi attengo a quest'ordine. La donna si morse
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quella regione e il prodotto del suolo ricchissimo li nutriva, quel prodotto reso fruttifero dalle intelligenti cure rivolte da Roberto nel
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Il duca d'Astura non aveva passato la serata in casa come Roberto. Egli aveva preso spontaneamente la risoluzione di morire, come ora spontaneamente
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VELLEDA BIANCHI A ROBERTO FRANGIPANI ROMA. Mio buon signore Ho avuto agio di eseguire tutte le disposizioni che conteneva la sua lettera, ho potuto
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precipitò Roberto. Il duca aveva sollevato il busto dai guanciali e guardava il fratello con occhio freddo e irato. Franco, - disse l'altro commosso
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fermò di nuovo, e con voce quasi rabbiosa, disse: Roberto! Ah! Franco mio! - esclamò l'altro andandoci incontro e gettandogli le braccia al collo. I